Un pensiero per il Prof. Chiesa
Quando mi sono iscritta alla scuola serale non sapevo dove volevo arrivare, sapevo solo che quello era il punto di partenza.
Il primo insegnante che ho incontrato è stato il Prof. Chiesa , silenziosamente mi sono messa in ascolto: che belle le lezioni, mi mettevo sempre a primi banchi 1° Perché non volevo perdere neanche una parola 2° perché mi sentivo “guardata”, piano piano mi accorgevo che anche per gli altri era così.
Con il suo aiuto abbiamo formato un bel gruppo si era creata solidarietà tra di noi e aiuto reciproco nello studio.
Eravamo tutti giovani lavoratori con tanta voglia di prenderci quel pezzo di carta che ci avrebbe dato la possibilità di sperare in un posto migliore, non sapevamo che in realtà avremmo ottenuto molto ma molto di più.
Quando mi sono iscritta alla scuola serale non sapevo dove volevo arrivare, sapevo solo che quello era il punto di partenza.
Il primo insegnante che ho incontrato è stato il Prof. Chiesa , silenziosamente mi sono messa in ascolto: che belle le lezioni, mi mettevo sempre a primi banchi 1° Perché non volevo perdere neanche una parola 2° perché mi sentivo “guardata”, piano piano mi accorgevo che anche per gli altri era così.
Con il suo aiuto abbiamo formato un bel gruppo si era creata solidarietà tra di noi e aiuto reciproco nello studio.
Eravamo tutti giovani lavoratori con tanta voglia di prenderci quel pezzo di carta che ci avrebbe dato la possibilità di sperare in un posto migliore, non sapevamo che in realtà avremmo ottenuto molto ma molto di più.
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Appunti autografi di studio di papà. |
Nelle lezioni riusciva a catturare la nostra attenzione, ci invitava ad impegnare bene il tempo a far fruttare i nostri talenti a credere nel valore della gratuità e a fidarci della Provvidenza, non solo con le parole ma con i FATTI.
Mi ricordo una frase che mi aveva colpito: “Ragazzi sò che siete stanchi dopo una giornata di lavoro ma se siete qui fino alle 10,30 e poi tornate a casa a rivedere gli appunti , e se domani vi alzate e sentite le ossa rotte: va bene così! Siete sulla strada giusta”
facendoci capire l’importanza del sacrificio.
Esercitava la sua autorevolezza non nella cattedra ma dallo stare vicino a noi, più Padre che Professore, nel periodo degli esami ci aiutava la domenica mattina organizzando incontri in Oratorio nelle Chiesa Nuova o nella sua bella casa.
Con una frase che ripeteva spesso “sarete premiati per la vostra volontà”, ci infondeva coraggio nei momenti più difficili.
Non ho fatto in tempo a comunicare l’esito della maturità e a ringraziarlo
Poca cosa per lui perché al raccolto preferiva la semina.
Mi ricordo una frase che mi aveva colpito: “Ragazzi sò che siete stanchi dopo una giornata di lavoro ma se siete qui fino alle 10,30 e poi tornate a casa a rivedere gli appunti , e se domani vi alzate e sentite le ossa rotte: va bene così! Siete sulla strada giusta”
facendoci capire l’importanza del sacrificio.
Esercitava la sua autorevolezza non nella cattedra ma dallo stare vicino a noi, più Padre che Professore, nel periodo degli esami ci aiutava la domenica mattina organizzando incontri in Oratorio nelle Chiesa Nuova o nella sua bella casa.
Con una frase che ripeteva spesso “sarete premiati per la vostra volontà”, ci infondeva coraggio nei momenti più difficili.
Non ho fatto in tempo a comunicare l’esito della maturità e a ringraziarlo
Poca cosa per lui perché al raccolto preferiva la semina.
Quando poi dopo diversi anni dopo aver tentato alcuni concorsi pubblici è arrivata la comunicazione dell’assunzione, il Prof. Si è premurato di anticiparmelo in sogno col suo bel sorriso.
Grazie carissimo Prof.
Un bacio
Tina
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