venerdì 11 aprile 2014

Scuola Media Statale Cesare Correnti, Quartiere Olmi: Baggesi in trasferta.


Terza G - 1981
Frequentare le scuole medie nella stessa scuola (giustamente non nella stessa sezione) dove insegna il proprio padre potrebbe sembrare a qualcuno un privilegio, soprattutto nell’Italia di oggi dove chi non approfitta di qualsiasi posizione di vantaggio appare come uno scemo nato. Ma parliamo di altri tempi e, soprattutto, di altri padri. Se proprio vogliamo trovare dei vantaggi, ecco il passaggio all’andata (o al ritorno) da o per la scuola, sempre che la prima o l’ultima ora di entrambi coincidevano, sulla scassatissima Seicento di papà; ma se gli orari non combaciavano non restava che attendere la 63 (o forse si chiamava ancora Q?) Quanto alla prossimità dei propri insegnanti con il loro collega (tuo padre) non poteva che essere origine di una strettissima vigilanza sul proprio rendimento e sulla propria condotta.
Gita con classe degli Olmi
Devo dire in tutta onestà che il livello di allerta da parte mia fu sempre così alto da non rendere quasi mai necessario quel “canale di comunicazione” eccetto forse in un caso in cui fui pizzicato impreparato ad una interrogazione a sorteggio di Storia. Ebbene sì, il povero papà, insegnate di Lettere Storia e Geografia, aveva un figlio completamente refrattario ad una delle sue materie. Mi ci vollero un’altra ventina di anni prima di capire la bellezza e l’importanza della Storia, grazie anche al cambio da una prospettiva puramente mnemonica su luoghi e date di personaggi , tipica delle scuole primarie, ad una orientata alla comprensione del mutamento del destino di interi popoli fatti da persone in carne ed ossa con i loro problemi quotidiani.
Sappiamo solo che questa foto è del 1983
Ad ogni modo, dei tre anni passati alla scuola di Via delle Betulle 17 tra il ’71 ed il ’74 non ricordo un granché, non abbiatemene!, sono passati più di quarant’anni!. Certamente ho ancora ben presente l’amabile pacatezza e la serietà del Preside, Don Ferdinando Magoni, per non parlare del suo candore cristiano: fuori dalla porta del suo appartamento all’interno dell’Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone aveva affisso un cartello con scritto “LADRO NON ENTRARE”… Ricordo anche la professionalità unità alla sincera umanità della responsabile della Segreteria, sig.ra Battistina Poli, coadiuvata da un certo sig. Moscatiello, un tale barbuto. C’era anche un bidello del sud con i baffi, di cui non ricordo il nome, che all’intervallo vendeva panini imbottiti di salame e sott’oli pugliesi, sapori forti ed ancora quasi inediti per noi nordici di allora.
Prima G - 1984
Beh, certo, mi ricordo ancora un po’ di ex compagni di classe: Marco Roveroni, Mario Giò (oggi apprezzato Chirurgo Oculista), Giancarlo Corbella, Luciano Monti (e chissà quanti al momento mi sfuggono). Anche la mamma di Mario insegnava alla Cesare Correnti e, ricambiandoci il favore, raddoppiavano le probabilità di un passaggio in auto fino a casa. Tra gli insegnanti le professoresse Padrosa (inglese), Bindi (matematica)

Il mio rapporto con papà durante tutta la mia fanciullezza fu davvero speciale: a lui devo tanto di quello che ancora oggi sono. Nell’ambito scolastico di quei tre anni, però, ci fu tra noi una sorta di patto non scritto per il quale dovetti “nuotare con le mie braccia” e questo probabilmente è il motivo per cui non ho aneddoti scolastici che lo riguardano da raccontare.
Io e il mio papà (con sorella e zio Marco)

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